Ciao Sante, rivoluzionario incommensurabile.
Qualsiasi cosa possa uscire da una penna o da una tastiera ci sembra inadeguata. Come scrivere di Sante?
Sante sempre presente, perché la fine della sua vita non è la fine di chi con la sua vita ha rappresentato meglio di chiunque altro l’epoca terribile e straordinaria in cui una parte di questo Paese ha dato l’assalto al cielo, presente e solidale nelle lotte di ieri e di oggi.
Come può morire un gigante?
Con Sante non c’è una storia, ma tutta la storia, c’è la storia dell’antagonismo di classe, la storia anticapitalista e comunista, ci sono i ragazzini di piazza Statuto, c’è il proletariato extralegale, il proletariato prigioniero, le battaglie nelle carceri speciali, c’è la lotta irriducibile contro lo Stato della DC e del compromesso storico, c’è colui che ha saputo tenere alta la bandiera della rivoluzione anche nei tempi bui della disfatta.
E poi il pensiero, la lucidità di esserci sempre, la ricostruzione tenace di un percorso che si avviava su terreni diversi, la narrazione paziente ai più giovani di cosa siano stati quegli anni, di cosa sia stato il carcere dell’annientamento delle identità, la sua presenza in mille battaglie di questo Paese come in Val di Susa, con i NoTav e la perseveranza nel raccontare una vita passata sempre dalla parte giusta, per passare il testimone ai giovani compagni.
Come può morire un’araba fenice?
Con Sante c’è tutta la poesia della rivoluzione, del resistere un giorno ancora, fino alla vittoria.
La sua stessa vita è un insegnamento per le nuove e future generazioni di comunisti, una bandiera rossa mai caduta e impugnata per proseguire.
Ecco, come è possibile allora scrivere di tutto questo senza che qualsiasi cosa possa uscire da questa tastiera sembri inadeguata?
Ciao Sante, comunista, bandito, poeta. Rivoluzionario incommensurabile.
Rete dei Comunisti Bologna – Noi Restiamo Bologna

potreste mai immaginarvi lo “stupore e i mea culpa” avuti e ascoltati nelle diverse sezioni del PCI (io le ricordo abbastanza). L’Unità li descrisse come “feroci e sanguinari banditi”! …balbettii da parte dei vari militanti (figuriamoci i dirigenti) quando alla lettura della sentenza contro la “banda Cavallero ” (nella quale Sante ne era uno dei principali imputati poiché militante) intonarono questo: “figli dell’officina”!!
https://www.youtube.com/watch?v=DF42fhtEhTM
Avanti siam ribelli
Vendicator, vendicator
Un mondo di fratelli
Di pace e di lavor
Figli dell’officina
Figli di questa terra
Già l’ora si avvicina di una più giusta guerra
La guerra proletaria
Guerra senza frontiere
Innalzeremo al vento le libere bandiere
Dai monti e dalle valli
Giù noi scendiamo in fretta
Con queste mani dai calli faremo vendetta
Del popolo gli arditi noi siamo i fior più puri
Fiori non appassiti nel fango dei tuguri
Avanti, avanti siamo ribelli (avanti siam ribelli)
In lotta per un mondo di fratelli (di pace e di lavoro)
Avanti, avanti siamo ribelli (avanti siam ribelli)
In lotta per un mondo di fratelli (di pace e di lavoro)
Voi spose o fidanzate
Il pianto via dal ciglio
Voi madri desolate non trattenete il figlio
Ma ognun corra a gettarsi
Nel mezzo della mischia
Dai corri, dai gettati, audace è sol chi rischia
Tiranni ed oppressori
Il duce, il papa, il re
Non più vogliam signori ed ognuno farà da sé
Del popolo gli arditi noi siamo i fior più puri
Fiori non appassiti nel fango dei tuguri
Avanti, avanti siamo ribelli (avanti siam ribelli)
In lotta per un mondo di fratelli (di pace e di lavoro)
Avanti, avanti siamo ribelli (avanti siam ribelli)
In lotta per un mondo di fratelli (di pace e di lavoro)
Avanti siam ribelli
In lotta per un mondo di fratelli
Avanti, avanti siamo ribelli (avanti siam ribelli)
In lotta per un mondo di fratelli
Avanti siam ribelli
Avanti, avanti siamo ribelli
Avanti siam ribelli